America, micro capsule costringono i tumori ad autodistruggersi
Sviluppate in America capsule microscopiche che inducono i tumori ad autodistruggersiSergio Gentili03 Febbraio 2025Con la collaborazione della psicopedagogista D.ssa Halyna MaletskaUn team di ricercatori del Penn Medicine Center dell’Università della Pennsylvania ha sviluppato una nuova strategia terapeutica contro il cancro basata su minuscole capsule, note come vescicole extracellulari (sEVs).Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una potenziale rivoluzione in ambito sanitario, e c’è di positivo che questa tecnologia innovativa, finanziata dal National Institutes of Health statunitense, ha dimostrato un’efficacia straordinaria in studi preclinici su modelli animali, aprendo nuove possibilità nel campo dell’immunoterapia oncologica.Molto presto si passerà ai test diretti sull’uomo, ma prima cerchiamo di capire meglio in cosa consiste questa nuova tecnologia.Come funzionano le sEVs e come distruggono le cellule tumoraliLe sEVs si legano, con elevata affinità, ad un recettore specifico delle cellule tumorali chiamato DR5 (death receptor 5), il quale svolge un ruolo fondamentale nell’indurre l’apoptosi, ossia l’autodistruzione delle cellule maligne.Nonostante il potenziale del legame sEVs-DR5, i trattamenti precedenti, come quelli effettuati somministrando anticorpi monoclonali, hanno incontrato difficoltà nel contrastare efficacemente la progressione dei tumori.Le sEVs sono capsule microscopiche prodotte in modo naturale da tutte le cellule del corpo e utilizzate fisiologicamente per trasmettere messaggi biochimici ai tessuti circostanti.Il passo in avanti è stato compiuto dal team di ricerca coordinato dal professor Xiaowei George Xu dell’Università della Pennsylvania, che ha ingegnerizzato, mediante procedimenti di biologia molecolare, le sEVs derivate da cellule natural killer (NK), globuli bianchi noti per le loro potenti proprietà antitumorali.Queste vescicole sono state arricchite con un frammento di anticorpo, progettato appositamente per legarsi al recettore DR5 delle cellule neoplastiche, e attivare così la loro straordinaria funzione di difesa immunitaria.Ciò permette alle sEVs di: Colpire selettivamente le cellule tumoraliaventi un’elevata espressione del DR5, come quelle di melanoma, tumori al fegato e alle ovaie; Ridurre significativamente le masse tumorali, come dimostrato in laboratorio su vari modelli sperimentali, tra cui tumori al seno e al fegato; Aumentare la durata di vita,nei modelli preclinici, rispetto ai trattamenti chemioterapici tradizionali.L’impatto sul microambiente tumoraleLe sEVs non solo attaccano le cellule tumorali, ma colpiscono anche fibroblasti associati ai tumori e cellule soppressorie di derivazione mieloide, le quali favoriscono la creazione di un ambiente immunosoppressivo e quindi protettivo nei confronti del processo neoplastico.In aggiunta a ciò, le sEvs stimolano i linfociti T, amplificando così la risposta immunitaria contro il cancro.Con risultati così promettenti, il team di ricerca americano punta a trasferire questi risultati, quanto prima, nelle sperimentazioni cliniche sull’uomo, con l’obiettivo di offrire una terapia efficace per i pazienti, in particolare per quelli affetti da tumori solidi resistenti alle attuali immunoterapie.“Abbiamo visto che molti pazienti hanno beneficiato dei progressi nell’immunoterapia del cancro, ma sappiamo che c’è ancora molta strada da compiere nel settore della ricerca oncologica. E quindi è molto importante continuare ad investire risorse intellettuali ed economiche nello studio di nuove strategie per portare le terapie cellulari al letto del paziente“, ha sottolineato il dr. Xiaowei Xu, direttore del team americano.Questa ricerca si affianca a un’altra innovazione recente: la radioterapia Flash sviluppata al CERN di Ginevra, mediante la quale si erogano elevate dosi di radiazioni antitumorali, in meno di un secondo, su masse tumorali microscopiche portandole ad immediata distruzione.Tecnologie come queste evidenziano come la lotta al cancro stia entrando in una nuova era, aprendo alla possibilità di cure sempre più rapide, efficaci e personalizzate. Il pensiero della D.ssa Halyna Maletska sull’importanza della ricerca di base“Dietro ogni grande scoperta c’è il coraggio di chi non smette di cercare, di chi sfida l’impossibile.Le sEVs rappresentano una svolta straordinaria nella terapia oncologica, permettendoci di personalizzare le cure come mai prima d’ora. Presto, ogni paziente potrebbe avere a disposizione un vero e proprio “esercito” di vescicole extracellulari su misura, progettate per riconoscere e attaccare il tumore con una precisione straordinaria. Una rivoluzione silenziosa, ma potente, che potrebbe trasformare il cancro da nemico insidioso a bersaglio mirato, restituendo speranza e nuove possibilità di vita.Ma oltre la scienza, dietro ogni progresso, c’è il valore incalcolabile di ricercatori e medici di tutto il mondo che dedicano la loro vita a sfidare l’impossibile. È il loro impegno, la loro determinazione instancabile, che alimenta la speranza di milioni di persone, dimostrando che la scienza non è solo ricerca ma anche un atto di profonda umanità.Grazie a loro, il futuro si scrive oggi, e chi combatte contro la malattia può avere nuove pagine da vivere. Perché non si tratta solo di numeri o di statistiche, ma di persone, di famiglie, di esistenze che potrebbero essere salvate, della vita stessa che rinasce. Vita che continua, che resiste, che si rinnova grazie a chi, ogni giorno, lotta in laboratorio affinché nessuno debba più arrendersi alla malattia.Come diceva Seneca: “Anche se il timore avrà più argomenti, scegliamo la speranza” Una scelta che, oggi più che mai, ci guida nella costruzione di un futuro migliore, per noi stessi e per gli altri.”Articoli su alcune tecniche innovative anticancrohttps://www.oncolife.it/novita-dalla-ricerca/cancro-colon-i-soft-robots-sostituiscono-la-colonscopia/Cancro del colon retto: arrivano i “soft-robots” e le “robot-capsule” che sostituiscono la colonscopia tradizionale – Oncolifehttps://www.oncolife.it/novita-dalla-ricerca/interrompere-la-comunicazione-tra-le-cellule-per-bloccare-il-cancro/Interrompere la comunicazione tra le cellule per bloccare il cancro – Oncolifehttps://www.oncolife.it/lavori-scientifici/i-microrna-diagnosi-e-nella-cura-del-cancro/microRNA: una nuova serie di attori protagonisti nella diagnosi e nella cura del cancro – Oncolife